LETTERA ALLA DIOCESI – 11 MARZO 2020

Cari fratelli e sorelle, cari amici, ora che anch’io, come voi, sono quasi del tutto rinchiuso in casa, per fare la mia parte e contribuire alla lotta dell’Italia intera contro questo devastante “virus”, vi sento ancora più vicini: la memoria del cuore corre veloce a raggiungere case, villaggi e parrocchie.

Mi mancate tanto, sacerdoti, consacrati, famiglie, giovani, ragazzi. Mi mancate tanto. Almeno, fino a qualche giorno fa, anche se spesso ero pellegrino per l’Italia e per il mondo, il sabato e la domenica avevo la possibilità di incontrarvi nelle vostre parrocchie. Ora sono privato anche di questo conforto. Grazie a Dio, c’è però più tempo per pregare.

Al termine di ogni giornata, prima della compieta, mi reco per l’ultima visita in cappella e, mentre faccio scorrere la corona del rosario, chiedo a Maria: «Madre nostra, presenta tu a Gesù le mie preghiere per tutte le necessità spirituali e materiali della mia gente: gli anziani, i malati, le persone sole. Provvedi a tutte le nostre famiglie, suscita nei giovani la generosità e il desiderio di far dono di sé per ridare dignità ad ogni creatura e particolarmente a tanti loro coetanei…».

Mi raccomando, cari fratelli, non stancatevi di pregare e, se potete, arricchitevi di opere buone. La preghiera è l’arma più potente e l’atto di carità più grande nei confronti di tutti.

Ho riletto e meditato in questi giorni una preghiera piena di dolcezza, dell’indimenticabile vescovo Tonino Bello, con il quale, per molti anni, ho condiviso la “passione” di formatore in Seminario:

Santa Maria, vergine della notte, noi ti imploriamo di starci vicino, quando incombe il dolore e irrompe la prova o sibila il vento della disperazione e sovrastano sulla nostra esistenza il cielo nero degli affanni o il freddo della delusione o l’ala severa della morte.

Liberaci dai brividi delle tenebre. Alleggerisci con carezze di madre le sofferenze dei malati, dei carcerati… Riempi di presenza, amicale e discreta, il tempo amaro di chi è solo…

Preserva da ogni male i nostri cari che faticano in terre lontane e conforta, col balsamo struggente dei tuoi occhi, chi ha perso la fiducia nella vita. Amen!

 

Gualtiero Card. Bassetti, Arcivescovo